Formicolio: Sindrome dello stretto toracico

La Sindrome dello Stretto Toracico, chiamato anche Sbocco Toracico  (SST), comprende una serie di disordini, nei quali vi è la compressione del plesso brachiale, dell’arteria o della vena sottoclavicolare o di entrambi, proprio nella zona dello stretto toracico. La maggior parte dei pazienti presenta sintomi neurologici al braccio ed alla 

Vari sono  i fattori che predispongono i pazienti a sviluppare la SST. Molti sono i pazienti che rispondono bene ad un trattamento conservativo Osteopatico, che dovrà essere calibrato su ogni paziente in funzione di ciò che si troverà a livello biomeccanico.

La chirurgia deve essere contemplata solo dopo aver provato sistemi meno invasivi, quindi per ultima istanza.  La SST coinvolge molto di più di una locale compressione neuro-vascolare. I trattamenti di rilascio miofasciale ed esercizi di stretching possono essere solo parzialmente o temporaneamente di successo, fino a quando tutte le altre strutture coinvolte nella disfunzione somatica, cranio sacrale, ATM etc. non saranno trattate.

La Sindrome dello Stretto Toracico è un gruppo di sintomi che provengono non solo dalle estremità superiori, ma anche dal torace, collo, spalla e testa, che provengono da una compressione intermittente e posizionale.
Anatomicamente, la zona della SST è delimitata dai muscoli Scaleno Anteriore e Medio, la fascia di Sibson (sopra la cupola all’apice del polmone), la clavicola, la prima costa, con la possibile ipertrofia dei muscoli Succlavio e Piccolo Pettorale, il legamento Costo-Clavicolare, la vena Giugulare Interna, il nervo mediano ed il processo coracoideo.

Questa apertura possiede una larghezza antero-posteriore che può variare da 0,4 a 3,5 cm. L’intrappolamento in questa zona, di solito, coinvolge: una combinazione di disfunzione articolare nella prima articolazione costo-trasversale; adesione o ipertonicità degli Scaleni Anteriore e Medio, dovuto all’irritazione della radice nervosa; spondilosi o degenerazione articolare , o irritazione delle facete articolari, risultando nella Sindrome dello Scaleno 

Alcuni autori affermano che il muscolo primario coinvolto in questa sindrome sia lo Scaleno Anteriore, e che lo Scaleno Medio semplicemente rappresenti un margine limitante per la compressione.
La compressione può coinvolgere i nervi, incluso il plesso brachiale, usualmente la zona inferiore e la porzione mediale, così come l’arteria succlavia e la vena succlavia.

Tipi di sindrome dello stretto toracico:

 

  1. Neurogena: Come suggerisce il nome, questo tipo è dovuto alla compressione dei nervi che compongono il plesso brachiale. Diciannove su venti persone affette da SINDROME DELLO STRETTO TORACICO hanno la forma neurogena, che a volte può essere così grave da causare atrofia nel muscolo del palmo della mano, alla base del pollice. Tuttavia, prima che l’atrofia prenda atto, la maggior parte delle persone con SINDROME DELLO STRETTO TORACICO neurogena si lamentano di intorpidimento e/o formicolio alla mano e alle dita; è frequente anche la debolezza nella presa. A volte, la mano potrà essere pallida o fredda senza alcun motivo apparente. Tutto ciò è spesso associato a dolore sordo o indolenzimento al collo, spalla, braccio o nella zona sotto ascellare. Vi possono essere crampi muscolari dell’avambraccio e difficoltà con le abilità motorie. Questo tipo di sindrome può essere causato da adesioni della fascia.
  2. Arteriosa: è causata dalla compressione dell’Arteria succlavia, che corre sotto la clavicola; essa rappresenta solo il 5% dei casi. Le persone con il tipo di SINDROME DELLO STRETTO TORACICO arteriosa tendono a lamentarsi di cambiamenti del colore della mano, cianosi, assenza di polso e braccio freddo al tatto, pressione arteriosa del braccio coinvolto maggiore di 20mmHg. In alcuni casi più importanti, vi può essere diplopia, visione doppia e altri disturbi visivi, oltre a vertigini, svenimenti, perdita dell’udito ecc.
  3. Venosa: è causata dalla compressione della Vena succlavia, che corre sotto la clavicola. I segni specifici della SINDROME DELLO STRETTO TORACICO venosa sono: pallore del braccio coinvolto, polso debole o assente, freddo al tatto. I sintomi principali sono: parestesia, formicolio, pesantezza ed indolenzimento del braccio, edema della mano e delle dita e distensione delle vene superficiali della spalla e del tronco.

Con la correzione osteopatica, gli eventuali problemi biomeccanici e funzionali con le coste e con i muscoli ipertonici vengono risolti, e così la causa alla base del disturbo allo stretto toracico può essere eliminata.

I trattamenti Osteopatici possono iniziare con tecniche per sciogliere i muscoli contratti e le articolazioni rigide o poco mobili attorno ai nervi e vasi compressi. Per aiutare a ripristinare la normale mobilità, possiamo consigliare esercizi di stretching.

L’Osteopata esaminerà e palperà la funzione e la mobilità della prima costa e la giunzione cervico-dorsale a livello vertebrale, per assicurarsi che abbiano una biomeccanica corretta. In più, l’Osteopata valuterà l’intero assetto posturale del paziente, per ricercare disfunzioni osteopatiche in altri distretti anche lontani dallo stretto toracico, ma che possono influenzarlo.