Molti sintomi come dolore alla gola, sensazione
di nodo alla gola, perdita ricorrente della voce, mancanza di resistenza vocale,image

fatica vocale, assenza di voce al risveglio, secchezza della gola, impossibilità nel proiettare la voce, raucedine e voce gracchiante, perdita di gamma vocale e molti altri, possono essere ricondotti a tensione alla mascella, al pavimento della bocca e al collo.
Alcuni di questi possono presentarsi associati o secondari a patologie organiche delle corde vocali, come avviene nel caso dei noduli cordali, altri invece ad un uso eccessivo della voce (over-use) cui ne consegue un’elevata tensione muscolare e/o rigidità delle articolazioni con perdita di flessibilità e della corretta funzione laringea, elementi questi responsabili di inflessioni nella voce anche senza che un esame videostroboscopico riveli reali lesioni delle corde vocali o che vi siano manifestazioni fisiche di tensione o sovraccarico funzionale, ed è quest’ultimo il caso cui incappano più frequentemente i Professionisti della Voce (oratori, politici, insegnanti, cantanti, attori, cronisti, ecc.).
Il Trattamento Osteopatico si propone di esaminare il vocal tract attraverso la sua peculiare palpazione percettiva, valutandone poi lo stato tensionale, il movimento articolare e la funzionalità di tutti i meccanismi fonatori più in generale.
Una volta identificate rigidità miofasciali o articolari e diminuzione della flessibilità, allora sarà possibile applicare tecniche osteopatiche per ripristinarne la fisiologica funzionalità.
La valutazione osteopatica si avvale oltre che della palpazione percettiva anche dell’osservazione e la considerazione di problemi posturali rilevanti, della dinamica respiratoria, del corretto drenaggio dei vari distretti, tutti elementi aventi un nesso importante in un sano corretto ed efficiente utilizzo della voce.
La laringe è un apparato in gran parte ignorato nell’approccio osteopatico abituale quando invece è un meccanismo complesso costituito da complessi cartilaginei, muscoli, legamenti, articolazioni ‘sospesi’ nella gola, crocevia di grosse catene fasciali.
Fisiologicamente compie un leggero movimento all’indietro verso l’alto e in avanti dalla sua posizione di riposo, dopo si rilassa di nuovo, ed è proprio a questo punto che è più accessibile per compiere le manovre di correzione che prevedono tra le altre, spinte laterali ed indietro.
Nei soggetti giovani è più elastica e flessibile mentre con l’età tende ad ‘indurirsi’.
È una zona molto delicata da manipolare e al contatto può scatenare le più diverse reazioni nei pazienti. Alcuni percepiscono sensazioni di solletico e a volte vengono assaliti da attacchi di risa incontrollabili; altri provano disagio, tristezza, altri ancora prestano semplicemente attenzione alle sensazioni. È molto importante prestare attenzione al tipo di reazione emotiva per poter impostare un corretto iter terapeutico.
Quando un paziente si presenta per un consulto è importantissimo il colloquio iniziale, perché l’indagine degli stili di vita e la storia della persona possono rivelare particolari importantissimi che possono aiutare ad orientare l’approccio manuale che segue subito dopo.
Il sistema fonatorio è un sistema strettamente correlato anche alla sfera emozionale e quindi alle condizioni psicologiche della persona, infatti, se riflettete, chiunque almeno una volta nella vita ha pronunciato parole a denti stretti o irrigidendo il labbro superiore o con un nodo alla gola e non di rado quindi capita che alcuni disturbi della voce vengano gestiti contemporaneamente da Osteopata e Psicologo/Psicoterapeuta.
Attraverso la palpazione percettiva eseguita prima e dopo il trattamento, l’osteopata verifica il corretto funzionamento del sistema fonatorio valutando il comportamento del cosiddetto tripode fonatorio in fase di deglutizione in quanto, la deglutizione è un atto che può dare un buon riscontro della corretta funzionalità delle componenti del vocal tract.
Molti pazienti che chiedono consulenza lavorano nella Performing Arts e spesso lamentano alterazioni della voce senza che sia stata precedentemente riscontrata una causa organica.
Spesso raccontano di aver avuto un raffreddore anche alcuni mesi prima.
La voce dei Performers viene spesso viene mantenuta sotto costante adrenalina per l’ingente utilizzo che ne fanno, spesso anche per settimane e mesi e i problemi, a volte si verificano solo quando prendono una pausa o una vacanza, momenti in cui non è più necessaria adrenalina.
Il fatto di perdere la voce provoca ulteriore stress al Professionista che rapidamente sviluppa delle tecniche compensatorie che però non fanno altro che aggravare i problemi.
Il suo stile di vita è un’ulteriore aggravante: esibirsi ogni sera e mangiare a sera tardi comporta una cattiva digestione ed un sonno interrotto che da giovani è più semplice recuperare ma che con l’età comporta ulteriori danni, con predisposizione a reflusso gastroesofageo.
Il costante monitoring osteopatico si è rivelato negli anni un ottimo aiuto nel prevenire e trattare i vari disturbi fonatori, e si colloca bene in quello che è il classico approccio sanitario del settore: Foniatra, Logopedista, Psicologo.