Running e sindrome Bandelletta Ileotibiale
Il tensore della fascia lata è un muscolo fusiforme che origina dalla spina iliaca antero superiore e della faccia superficiale del medio gluteo; si inserisce al condilo laterale della tibia con un tendine che all’unione del terzo superiore con il terzo medio della coscia si fonde con la fascia femorale formando il tratto ileotibiale (o bandelletta ileotibiale), quindi essenzialmente è un muscolo biarticolare.
La sua azione è abdurre la fascia lata e addurre la coscia (cioè porta la coscia più vicina al busto, intraruotandola leggermente) ed ha una debole azione estensoria della gamba sulla coscia; da non trascurare è anche il ruolo che svolge nel mantenere il valgismo fisiologico del ginocchio.
Quando siamo in locomozione, soprattutto nella fase di appoggio monopodalico, i muscoli medio e piccolo gluteo hanno il compito di impedire la caduta del bacino; un mal posizionamento delle Anche non consente il reclutamento corretto dei mm. Glutei, lavoro dei quali è vicariato dal tensore della fasicia lata e dal muscolo piriforme.Il tensore è un piccolo muscolo, portato facilmente ad affaticarsi ed è soggetto a contratture che stressano e tendono la fascia. Quello in cui possiamo incorrere è la sindrome della bandelletta ileotibiale. E’ considerata come una sindrome da sovraccarico, cioè da eccesso di carichi allenanti, anche se potremmo domandarci perchè proprio la destra e non la sinistra…a mio avviso tutto nasce principalmente per un disfunzione biomeccanica, da individuare eseguendo una visita Osteopatica Posturologica, in modo tale da capire da dove parte il problema biomeccanico. La tensione a cui è continuamente sottoposta la suddetta fascia, porta a sfregamento continuo della borsa nella parte laterale del ginocchio (specificamente l’epicondilo tibiale laterale) causando dolore e infiammazione comune a molti atleti, specificamente podisti, ciclisti, calciatori.
Quindi abbiamo l’insorgenza di due sindromi dolorose: una a livello dell’anca (muscolo) e una a livello del ginocchio (borsa infiammata). Il dolore si presenta come pungente e altalenante a livello del ginocchio (nel mezzo dell’attività sportiva) e fisso e bruciante a livello dell’inserzione del muscolo, soprattutto nel momento in cui si scende per una strada o per le scale, quando il ginocchio si flette di circa 30°.
Un altro problema che si può presentare, anche se con una prevalenza decisamente bassa è l’intrappolamento del nervo femoro-cutaneo laterale, che fuoriuscendo dal bacino passa proprio a livello dell’inserzione del muscolo; questa è la cosiddetta meralgia parestetica che si manifesta come alterazione della percezione sensitiva cutanea nella parte superficiale laterale della coscia con formicolii e aumento della sensibilità, dove anche il solo sfregamento dei pantaloni può provocare fastidi intensi.
In conclusione la patologia della bandelleta ileotibiale è evitabile se si lavora sulla biomeccanica, facendo un esempio potrei avere un iliaco in posteriorità, questo mi provoca ovviamente un finta dismetria degli arti inferiori con conseguenze tensioni e uno squilibrio biomeccanico. Quello che si deve fare prima della manipolazione è capire perchè si era arrivati a questa disfunzione ( traumi, cicatrici, problemi viscerali…) e poi risolverla in modo da ritornare in equlibrio. Molto importante è eseguire esercizi di streching per tenere elastica la bandelletta.